GOCEANO
Sos Furrighesos, Foresta di Anela, Su Tassu

Sabato 12 Febbraio 2022

  • Lunghezza: 41 Km
  • Dislivello: 1.400 m+
  • Difficoltà: Media
  • Orario partenza: h 9.00 
  • Partenza:  Bultei, parcheggio cimitero ingresso paese.
  • Pranzo: Al sacco
  • Durata: Circa 8 h, comprese pause e visite ai siti di interesse.
  • Altro:  Tutto pedalabile ma con salite lunghe e alcuni strappi con pendenze intorno al 15-18%. Fermate a (in ordine): Foresta Anela (Cas. forestale), Domus de Janas Sos Furrighesos, Domus de janas Pranu Edras, Tombe di gigante di Presone, Foresta Su Tassu, varie ed eventuali.

Partiamo dalla periferia del paese di Bultei presso il cimitero e faremo subito un “riscaldamento” in asfalto sulla SP 36 per circa 7 km che ci aiuterà a recuperare i 500 m di dislivello che ci separano dalla Caserma forestale di Anela a circa 1.000 di quota. Dopo breve rifiatamento riprendiamo verso Punta Masinniera (1.156 m) ma non ci saliremo ma ci passeremo poco a sud per prendere un bel single in discesa che si infila presto nel bosco.
Sempre in discesa arriviamo dopo 17 km alla stupefacente necropoli ipogeica di Sos Furriaghesos, ben 18 domus de janas ubicate su una parete di roccia vulcanica alta fino a 20 metri e disposte su tre livelli. Riporto una breve descrizione presa dal web (www.preistoriainitalia.it/scheda/d…os-furrighesos/):
“La necropoli Sos Furrighesos è costituita da 18 domus de janas, situate lungo un costone roccioso simile ad una barriera, che si erge in certi punti fino a 20 metri e rivolto a S-W, disposte su tre livelli sovrapposti raggiungibili grazie ad una serie di tacche scolpite nella roccia.
Ai limiti del costone si possono osservare i resti di un nuraghe e i basamenti di un villaggio fatto di capanne circolari, non lontano si possono anche rinvenire i rifiuti di lavorazione di un’officina litica.
La necropoli è datata tra il Neolitico Finale e il Bronzo Antico (3200-2800 a.C./1800-1600 a.C.). Le sepolture hanno planimetrie semplici, monocellulari, bicellulari e a T, chiuse da portelli di legno o roccia e circondati da una fitta rete di canalette che impedivano all’acqua piovana di penetrare all’interno, preservando i corredi funerari.
Alcune tombe sono dipinte con colori che vanno dal rosso vivo al rosso sangue, colori ottenuti dalla miscelazione di ocra e sostanze organiche, atti a simboleggiare, in un luogo di sepoltura, la forte spinta alla rigenerazione e al ritorno alla vita.
L’anticella delle domus era adibita ai culti, sono visibili le numerose coppelle in cui venivano poste le offerte, spesso proprio questa era l’unica stanza dipinta.
In tre ipogei si trovano scolpite delle rappresentazioni di corna o protomi, anch’essi simboli di rigenerazione.
La tomba IX spicca non soltanto per le dimensioni, ma anche per una stele centinata simile a quella delle tombe dei giganti, al di sopra della quale si trova un alloggiamento in cui sono stati posti tre pilastri betilici che hanno una funzione magico-protettiva. Questa stele è stata scolpita durante il bronzo antico, dunque in epoca successiva, sacrificando l’anticella della domus.
Sono oltre 140 i petroglifi rinvenuti nelle varie domus che rappresentano archi concentrici, figure a zig zag, reticoli, stelle, oltre ad immagini antropomorfe, pettiniformi e a figure di animali, queste ultime brutalmente deturpate nel tentativo di rubarle. Da sottolineare i petroglifi raffiguranti il capovolto a tre cuspidi e a forma di candelabro. Il numero elevato di petroglifi rinvenuti inserisce la necropoli Sos Furrighesos fra i siti più interessanti da visitare.”
Dopo la visita alla necropoli si prosegue in leggera salita su asfalto passando vicino alle vicine Domus de Janas di Pranu Edras e alla particolare casa realizzata sfruttando un anfratto roccioso vicino alla chiesetta di Su Canale.
Riprendiamo quota e arriviamo al vivaio forestale di Pruna poco prima di intercettare la SP36 che percorreremo per qualche centinaio di metri. Sempre a Pruna avremo modo di visitare le maestose tombe di gigante denominate “Sa Presone” Svoltiamo subito a est sulla sterrata che ci porta nell’area della foresta demaniale del di Fiorentini (o del Goceano) sino ad arrivare sotto i maestosi pini larici in località Su Tassu. Questa è la più antica riforestazione realizzata in Sardegna iniziata nel 1886 e ha un’estensione di 1.587 Ha.
Percorriamo verso sud l’altipiano su una comoda strada asfaltata, sempre a quote superiori a 1.000 m, per lasciarla negli ultimi 4 km per l’ultima adrenalinica discesa che ci riporterà velocemente all’abitato di Bultei e quindi alla fine della nostra avventura sul Goceano.