12/10/2020 XWILDER EMANUELE MARCIAS
SUPRAMONTE XWILD 2020-L’AVVENTURA |
rappresenta ancora una volta il mio pilastro fondamentale in tutte le mie costanti pazzie. |
A giugno, con i primi sblocchi, anche il Supramonte X-Wild riprese vita e forza e finalmente esistevano date e alcune certezze per poter riprendere la preparazione..il 17 giugno però, qualcuno decise che la mia sfida sarebbe dovuta diventare ancora più difficile da sostenere. Nella mia testa però, grazie a Dio, l’opzione della resa non è in elenco e quindi subito (praticamente durante il volo con l’elisoccorso da Cala Goloritze a Olbia) partorii uno scadenziario di massima: se |
riuscirò a fare 10 piegamenti sulle braccia e salire in sella dopo ferragosto, avrò possibilità di partecipare. L’ultima domenica di allenamento, il 4 ottobre decisi di fare un test personale..andò alla grande e cosi decisi non solo di partecipare ma di svolgere il percorso medio, consapevole che il corto non mi avrebbe soddisfatto abbastanza. Non nego che lo stato d’animo era quello di uno abbastanza preoccupato e una volta a Urzulei, sede del Quartier generale e sede della partenza, lo stato d’animo dei partecipanti non era rassicurante..tutti, ma dico tutti, erano intimoriti e preoccupati dalla sfida che da li a poche ore avrebbe scatenato l’adrenalina di decine e decine di biker. Ricordo in particolare quando Ivan, un amico di Cagliari, mi disse “guarda lassù, domani mattina si arriva la prima di proseguire”, indicandomi una strada sul costone roccioso che sovrasta Urzulei..ma |
siamo matti?Uno strappo simile a freddo?Ebbene si, questo era indicativo del tipo di sforzo necessario per affrontare la sfida. )dopo alcuni minuti chiese “ma voi che percorso fate domani?” e, alla mia risposta sulla partecipazione al percorso medio, mi disse “a be, allora lo facciamo insieme”. La mattina della partenza però, Stefania era li e quindi partimmo insieme..mai avrei immaginato che sarebbe stata un’eccellente compagna di viaggio! Dopo pochi km si presentò un fastidioso problema al cambio che mi accompagnò fino al primo checkpoint, Orgosolo, e che mi impediva di utilizzare i rapporti più leggeri..morale della favola, i primi 63 km sono stati una passione! |
un attimo e quindi, dopo un’oretta di sosta, eravamo pronti a ripartire. |
Cosi, un pò grazie alla testa, un po’ grazie al costante rifornimento idrico e di cibo e un po’ grazie a Stefania che vedevo sempre avanti a me, i km scorrevano..km e km di salita implacabile. 20 km di spinta a piedi, rocce, vento..bellissimo!Nei boschi prima di arrivare a Oliena qualcuno aveva deciso di fermarsi per un fuoco e una sosta ma io e Stefania no, senza alcun indugio siamo arrivati, con fatica, a Oliena..alle 01:15 del sabato! Eppure quei durissimi 133 km erano scivolati via con emozioni che difficilmente potrò mai descrivere, un’intensità di emozioni davvero unica. |
front e secondo giro a Oliena..pazienza, ormai ero lanciato. |
miraggio?non lo scoprirò mai..fatto sta che quel formaggio mi diede una sorta di motivazione. |
Si vive una volta sola e si deve vivere fino in fondo..Fai ciò che non hai mai fatto per diventare ciò che non sei mai stato!