VIA DELL'ARGENTO "LIGHT" -RIU OLLASTU-

Sabato 8 Gennaio 2022

  • Lunghezza: 39 Km
  • Dislivello: 1.300 m+
  • Difficoltà: Media
  • Orario: h 9.00 
  • Partenza: Burcei, piazza principale
  • Pranzo: Al sacco
  • Durata: Circa 5 h, comprese pause e visite ai siti di interesse
  • Altro: Tratto a piedi a spinta in piano causa parte della carrareccia molto rovinata (circa 2 km). Sorgenti limitate. Alcuni guadi possono essere “ad altezza di scarpa”

Si tratta di percorrere una parte, forse la più bella, della “Via dell’Argento”, il famoso percorso di MTB e di trekking che riprende quello che era una antica mulattiera che univa le Miniere d’argento del Riu Ollastu e che si insinua nel cuore più profondo delle montagne del Sarrabus in particolare dalla SS 125 sino ai piedi del Monte Serpeddì. La storia dello sfruttamento di questi giacimenti dove si estraeva l’argento risalirebbe a epoche remote ma soprattutto dalla metà dell’800 ha avuto lo sviluppo maggiore facendo nascere diverse miniere, villaggi minerari, pozzi e strutture per l’estrazione e naturalmente le vie di comunicazione per il trasporto del minerale. Noi toccheremo 2 delle più interessanti miniere, quella di Serra s’Ilixi e di Tuvios (quest’ultima fuori dall’asse del Riu Ollastu). Si tratta di un lungo itinerario realizzato spesso interrompendo il ripido versante con mulattiere a strapiombo sul fiume, spesso dentro un canyon di una bellezza naturalistica unica! Purtroppo il percorso mai manutenzionato, ormai ridotto quasi a sentiero dalla vegetazione e dalle frane, è in condizioni pessime, parte franato, parte invaso da pietrame. Per tale motivo si dovrà spesso scendere dalla bici e procedere a piedi e anche dove si pedala richiede la massima attenzione. La partenza e l’arrivo sono da Burcei e andremo ad intercettare il Riu Ollastu, e quindi la Via dell’Argento, all’altezza del Cuile Perdu Noro. Da qui percorreremo circa 5 km lungo le sponde del fiume sino alla miniera di Serra s’Ilixi, oggi per gran parte occupata dal Cuile s’Angassua ma dove sono ben visibili diverse opere minerarie quali pozzi, gallerie, la polveriera, la foresteria, la casa del direttore, naturalmente tutte in pessime condizioni ma ancora affascinanti se si pensa a cosa hanno rappresentato nei tempi in cui erano nel pieno dell’attività mineraria. Abbandonato il fiume si risale sino alla miniera di Tuvios immersa nel bellissimo bosco di lecci plurisecolari (bosco primario) omonimo. Da qui lentamente si risale verso Burcei lungo una buona sterrata che ci regala magnifici paesaggi verso il soprastante rilievo del Serpeddì.