DIFFICOLTÀ: Media, qualche tratto tecnico.

Data la sua estensione di 30 chilometri quadrati, sono ben 11 i comuni che condividono il territorio del Lago Omodeo, progettato dall’omonimo ingegnere e realizzato artificialmente in 5 anni (l’inaugurazione della diga di S.Caterina è del 1924) da 16000 operai sotto la direzione dell’ingegner Guido Dolcetta. per questa prima escursione ufficiale ne abbiamo privilegiato una parte, lasciando altri scenari ugualmente interessanti ad altre prossime occasioni. Il giro partiràproprio da uno di questi comuni, Ghilarza, che si caratterizza per le sue case in basalto, di cui è nota in tutta l’sola non solo l’abilità dei muratori ma anche l’importanza culturale, tant’è che negli anni Sessanta del XX secolo vantava la più alta percentuale di laureati in Sardegna. Non a caso, vi trascorse infanzia e adolescenza Antonio Gramsci, uno degli intellettuali più influenti del Novecento europeo e fondatore del partito comunista italiano.
Partendo dalla periferia est, faremo abbastanza rapidamente il giro del paese con un passaggio alla chiesa di San Palmerio (XIII sec.),in stile romanico e martiriale che, dal 2019, rientra tra le tappe della Via Martyrum, alla torre aragonese e alla casa/museo di Gramsci. Lasciata Ghilarza passeremo sull’altro versante della SS. 131 in direzione Zuri, frazione del comune di Ghilarza fondata a valle sulla riva del Tirso, ma che con riempimento del lago Omodeo venne fatta evacuare e ricostruita a monte. La chiesa medievale di San Pietro, risalente al XIII secolo, venne smontata e ricostruita nel paese nuovo.Dopo Zuri, lo scenario sarà dominato dal Lago Omodeo che avremo modo di ammirare da diversi punti di vista fino a percorrerne la riva per 4 km circa. Contestualmente entreremo nella rete spirituale dei novenari facenti parte dei Cammini del Lago Omodeo, che collegano gli undici i paesi attorno al lago con 23 chiese campestri.Nel territorio che visiteremo troveremo le tracce della foresta pietrificata di Zuri-Soddì (chiamata anche foresta fantasma)visibile solo nel periodo estivo quando il livello del lago si abbassa. Il fenomeno risale a 25 milioni di anni fa quando, l’emissione di ceneri, pomici e lapilli dei vicini vulcani investì la piana dove oggi si trova il lago Omodeo, provocando un cross-over genetico tra le molecole organiche e il silicio e di conseguenza la pietrificazione degli alberi. Gran parte delle piante fossili sono state oggetto di “saccheggio” da parte dei visitatori; alcuni grossi tronchi fossili possono essere osservati nel cortile della chiesetta campestre dedicata a Santa Maria Maddalena, nel paesino di Soddì.