Escursione

TOUR ISOLA DELL'ASINARA

presentazione

DIFFICOLTÀ: Media, qualche tratto tecnico.

Questa “2 giorni” ci permetterà di visitare con calma le tante attrazioni dell’isola dell’Asinara, con i suoi 52 km quadrati di estensione. L’isola è ora parco naturalistico e marino nazionale dopo la lunga  interdizione ai civili a partire dal 1855, anno in cui è diventata colonia penale;  negli anni ’70 al ’90 è stata sede del carcere di massima sicurezza per i detenuti brigatisti e mafiosi sottoposti al 41 bis. Il campo base sarà il villaggio di Cala d’Oliva, presso l’ostello Sognasinara. Le due giornate saranno divise in due percorsi; il primo avrà inizio dal porto di Fornelli e interesserà la parte sud dell’isola sino a Cala d’Oliva sarà  di 36 km e 500 m+; il secondo lungo 44 km e 1.250 m+, si svilupperà più sulla parte nord  e si chiuderà al porto per la partenza.

Sabato 10 Giugno -36 km, 500 m+

Arrivati in battello al porto di Fornelli procediamo verso ovest per un rapido giro verso la Cala di Portu Mannu di Fornelli, Cala Galanza, la Spiaggia dello Spalmatore e il laghetto di Fornelli, quest’ultimo il più grande dei bacini montani, uniche riserve d’acqua dell’isola.

Ritornando verso est passiamo per il Carcere di Fornelli, il più antico dei 10 carceri presenti nell’isola e quello che poi è diventato negli anni settanta carcere di massima sicurezza ospitando esponenti delle Brigate rosse. Si prosegue passando per il carcere di S. Maria e poi lungo la costa toccando Cala Muflone e Cala Giorri. Da qui inizia la panoramica “Via del granito”, uno stretto single tra un giardino di guglie e rocce lavorate che ci porta sino a Cala S. Andrea. Ancora qualche tratto di sentiero e ci raccordiamo alla strada principale cementata che collega tutta l’isola e che percorriamo verso nord. Superata Cala Sgombro e il Carcere di Tumbarino, faremo una piccola deviazione per visitare l’ossario Austro-ungarico che raccoglie i prigionieri austro-ungarici deceduti nei campi di prigionia dell’isola durante la seconda guerra mondiale (7.048 spoglie umane…).

 Raggiungiamo la poco distante Cala Reale, il più grande borgo e porto principale dell’isola. Deriva il suo nome dal fatto che era residenza dei reali di Savoia, adesso il palazzo reale è sede dell’Ente gestore del Parco nazionale dell’isola dell’Asinara. Faremo una breve visita al borgo tra i quali merita la chiesa e la capella Austro-ungarica. Procediamo verso nord lungo la bellissima costa orientale dove incontreremo ancora alcune strutture carcerarie (Reale e Trabuccato), la torre di Trabuccato e più avanti la torre di Cala d’Oliva, poco prima di arrivare all’omonimo borgo nostro punto d’arrivo e dove ha sede il nostro ostello presso il quale alloggeremo.

Domenica 11 Giugno - 44 km,1250 m+

Andremo a visitare la parte nord dell’isola, quella più selvaggia e affascinante ma anche più impegnativa sia per le salite e discese che per il fondo tecnico, per poi ridiscendere verso sud toccando anche dei luoghi nuovi prima di rientrare a Fornelli per prendere il traghetto.

Il percorso si sviluppa in senso orario. Da Cala d’Oliva si sale verso Punta Scomunica, cima più alta dell’isola con i suoi 408 m, passando prima per il carcere bunker di Cala d’Oliva, che ha ospitato detenuti mafiosi del calibro di Totò Riina ma anche i giudici Falcone e Borsellino nella preparazione del processo alla mafia, e quello di Case bianche, un distaccamento carcerario dove invece stavano detenuti più “tranquilli” con una certa libertà e che si occupavano del bestiame della colonia penale. Raggiunta la cima si scende verso l’estremità nord dell’isola, a Punta Scorno dove ha sede l’omonimo faro, imponente struttura di 35 m di altezza posta su un’altura di 80 m s.l.m., edificato nel 1859 e tuttora in funzione. Proseguiamo sulla costa est andando a visitare la torre di Cala d’Arena e arrivando alla spiaggia di Cala Sabina dove, se le temperature lo permettono, possiamo anche prevedere ( per chi avrà il coraggio…) un primo bagno di stagione.

Ritornati a Cala d’Oliva, dopo breve visita al borgo, il percorso riprende in senso inverso, in gran parte quello fatto il primo giorno però con alcune deviazioni. In particolare verso la fine deviamo prima verso ovest per poi ritornare verso est e passare, con una breve passeggiata a piedi, sulle alture granitiche che ospitano “il Castellaccio” ovvero i ruderi di una struttura fortificata di epoca medievale costruita sulle alture meridionali dell’isola per dominare gli approdi principali. Ancora pochi km di discesa e siamo arrivati al porto di fornelli dove andiamo a prendere il battello che ci riporterà a Stintino.

PARTECIPA

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X-Wild A.S.D.

Se sei un pedalatore con una buona preparazione fisica e hai già una discreta padronanza nella guida su terreni accidentati, Supramonte X-Wild  A.S.D. è l’associazione che fa per te.
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